mercoledì 6 giugno 2012

IL BIANCO E IL NERO

Il bianco assoluto e il nero assoluto sono le due tentazioni insite nell'essere umano.
Si' anche il bianco assoluto.

Questi colori assoluti, impossibili sia in natura che con le tecniche conosciute dall'uomo appartengono solo a Dio stesso e in Dio stesso sono presenti insieme e contemporaneamente in quanto Dio e' al di la' della creazione, lui e' IL CREATORE.

Ecco che per l'essere umano, cosi' come per ogni altra creatura anche angelica, questi due assolutismi estremi non possono avere significato.

Questo ci riporta al monito dell'Arcangelo Michele: Quis ut Deus?
Chi e' come Dio ? Rivolto agli angeli ribelli che appunto si erano arrogati il diritto di avere le stesse prerogative del Creatore Supremo.
E proprio in questa tentazione di luce Lucifero viene all'uomo portando la tentazione del Paradiso Perduto, mentre Arimane lo insidia con la freddezza del suo spazio nero e vuoto.

Quale e' dunque la strada?
Quella della luce del Cristo ovviamente, ma di quale luce si tratta, di quale bianco la scelta voluta da Michele per l'inizio del cammino?

Del bianco sporco velato dall'esperienza di vita terrena dell'essere umano....

Quella bellissima raffigurazione del simbolo dello ying / yang; oggi siamo punto di luce circondato dalle tenebre e dobbiamo continuamente scegliere il bianco fino a riempirne nuovamente la forma, ma sempre restera' un punto di nero e questo ci distinguera' per sempre perche' abbiamo portato con noi l'esperienza di questa vita nella materia.

Quindi mai piu' pensare al bianco assoluto ma alle miriadi di sfumature che il nostro Sole ci dona rifrangendosi in onde contro la materia stessa.
Amando quindi le infinite sfumature di colore dell'animo umano, accettandone i limiti e l'imperfezione dei suoi esseri perche' in quanto tali divini, alla ricerca di un bianco sempre piu' spirituale, senza cadere nella trappola dell'intrasigenza, vanita' di orgoglio, spirito Luciferico.

Solo l'amore infinito del Cristo per le sfumature imperfette della luce umana e' di esempio per il nostro amore, senza giudizio, ma con compassione.

Una empatia che impedisca la rabbia verso l'altro essere umano.

Un riconoscere come la scelta del bianco sia quella di un bianco imperfetto, in fase di evoluzione e di miglioramento ma mai sostituentesi all'essenza divina, unica in grado di emettere giudizio e perdono.

Quindi non perdonare, ma benedire e ' il compito di noi esseri umani con l'esempio lampante del Cristo: Padre perdona loro, perche' non sanno quello che fanno....
Se neanche il Cristo si e'permesso giudizio e perdono..... Chi siamo noi per farlo?
E quindi: Quis Ut Deus? ..... Solamente DIO.

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